La puntasecca è un’incisione che si fa direttamente sul metallo. per incidere si usa una punta che non intaglia in profondità il metallo, ma si limita a graffiarlo superficialmente scavando solchi sottili e leggeri e sollevando ai lati dei piccoli filamenti metallici irregolari detti “barbe”. Per questa tecnica la punta utilizzata va tenuti tra le dita come una matita e come essa va condotta dall’alto in basso, strisciando, sia pure con una certa pressione, sulla superficie. Al momento della stampa le “barbe” daranno all’immagine quell’aspetto fragile ma anche vellutato e allo stesso tempo arioso, che è caratteristico della puntasecca. Le punte metalliche usate possono essere più meno grosse, a seconda del segno che si vuole ottenere. La larghezza e la qualità del segno è legata non solo alla grossezza della punta, ma anche dalla pressione con cui la si usa e all’inclinazione che ad essa si dà.
Le matrici utilizzate sono generalmente di zinco, solamente più tenero, e il rame ma è possibile eseguire la puntasecca anche su altre superfici come ad esempio il plexiglass.
Per la stampa sarà da evitare una pressione forte del torchio per non schiacciare le barbe. Le tiratura della puntasecca sono di solito basse (al massimo 30 esemplari)